Oratorio e Speranza

Oratorio e Speranza

“Non lasciatevi rubare la speranza”

Così ripete spesso Papa Francesco e, in questi giorni, possiamo sperimentare come la sua saggezza sia vera e profonda! Certo, ma come possiamo non lasciarci rubare la speranza quando i luoghi della nostra speranza, che la generano, che la alimentano e che la sostengono sono chiusi?

I nostri Oratori, “labOratori” di speranza sono chiusi ormai da settimane, vuoti, silenziosi, desolati. Ci mancano non solo i volti e le esperienze, ma anche i luoghi stessi: le nostre seconde case. In questi giorni di chiusura è importante che questo desiderio che ci abita di poter tornare in Oratorio diventi preghiera! Questo desiderio che dice di un’assenza, una mancanza, diventi il nostro dialogo (anche questo, ma non solo) con il Signore Gesù! Lui, che ascolta e conosce ciò di cui abbiamo bisogno permetterà così che i cancelli si riaprano e i luoghi si ripopolino! Intanto?

Non lasciamoci rubare la speranza! No, perché l’Oratorio non è solo un luogo, ma è molto di più! L’Oratorio è incontri, esperienze, tempo passato insieme… E tutto questo non può rimanere chiuso in un cancello, chiuso da settimane. L’Oratorio ce lo portiamo a casa, in famiglia, vivendo lì con lo stesso entusiasmo e con lo stesso stile con cui viviamo in Oratorio! È possibile farlo perché i nostri Oratori non sono luoghi, ma tempi, Comunità!

Non lasciamoci rubare la speranza! L’Oratorio c’è! Anche in questo tempo! Lo vediamo attraverso le numerose idee di tanti don, suore, educatori ed educatrici che hanno pensato come “far uscire” l’Oratorio per portarlo a casa tua! Per l’Oratorio il cammino di ognuno è prezioso, importante, non trascurabile e allora ecco che si accende la fantasia e l’originalità perché questa situazione diventi occasione (cf. M. Delpini, La situazione è occasione) nella quale far sì che il Vangelo continui a correre (cf. tema della FOM “Ora corri”), che la fede continui ad aiutarci a leggere la vita e ciò che ci accade con gli occhi di Gesù!

Oratorio e Speranza

Oratorio e Speranza

Non lasciamoci rubare la speranza! L’Oratorio rimane lì! Quando tutto questo sarà finito l’Oratorio sarà ancora lì per accogliere nuovamente le pallonate, le corse, i pianti, i sorrisi, le partite, gli incontri… L’Oratorio sarà sempre lì, immobile, come sempre lì è il Suo fondatore (che non è Don Bosco!).



Già perché il sogno dell’Oratorio, penso, è nato dal cuore di Gesù quando, duemila anni fa, sulle rive di quel lago di Galilea chiamò i suoi primi discepoli a stare con lui, abitare con lui, ascoltarlo, vivere esperienze (cf. Giovanni 1). Gesù nei nostri Oratori rimane e rimarrà ed è proprio per questo che l’Oratorio lo ritroveremo lì. In questi giorni sono vuoti di presenze, ma in tutte le cappelle dei nostri Oratori la Sua Presenza è rimasta, lì, immobile!


Non lasciamoci rubare la speranza!
 In questi giorni ci stiamo chiedendo cosa ci fa andare avanti, cosa ci sostiene, su cosa poggiano i nostri piedi perché la tempesta che ci sta colpendo non ci affoghi. So che in tanti, grazie ai nostri Oratori, possono rispondere che la speranza ha un volto: Gesù. E dietro quel volto quello di tanti (amici, amiche, adulti, educatori, preti, suore…) che in questi giorni continuano a ripeterci: “non lasciamoci rubare la speranza”!

E sono uomini e donne incontrate in Oratorio, in Comunità! Questa è la bellezza e la forza che abita i nostri Oratori e che permette ai nostri Oratori, chiusi, di continuare ad abitare i nostri cuori e le nostre case!

Quell’ “Incontro” (con la “I” maiuscola) che ho potuto fare in Oratorio è diventato incontri che oggi mi ridanno sorriso e speranza.

L’Oratorio è lì, ci aspetta: torneremo! Ma come torneremo? Sicuramente con un enorme senso di gratitudine per ciò che l’Oratorio è per la mia vita e nella mia vita e, forse anche per questo, non vediamo l’ora di restituire tutto questo perché il nostro Oratorio sia ancora meglio!

Un abbraccio e “C.I.A.O.”! = Ci Incontriamo All’ Oratorio (acrostico!)
Don Andrea Damiani, Oratorio san Protaso, Milano

 

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