Carlo Acutis: un vero esempio di (auto)strada percorribile!

Carlo Acutis: un vero esempio di (auto)strada percorribile!

  • “Non io, ma Dio”
  • “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”
  • “Il rosario è la scala più corta per salire in Cielo”
  • “L’Eucarestia è la mia autostrada per il Cielo”
  • “Una vita è veramente bella solo se si arriva ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi”

Frasi che sicuramente avete già letto in questi giorni e che magari avete anche già appuntato e condiviso, perché si sa, l’autore è il protagonista della giornata di oggi: il giovanissimo Carlo Acutis che, proprio questo pomeriggio, 10 ottobre, ad Assisi, viene proclamato Beato.

Di certo non fu un eroe e nemmeno uno scienziato da premio nobel, ma un “normale” adolescente che ha scelto di vivere la propria vita con entusiasmo, mettendo sempre Dio al centro delle sue giornate, non come un di più, ma come Colui che da’ di più.

Una vera e grande testimonianza per i giovani, perché se si guarda a Carlo, allora davvero la santità è accessibile a tutti, vivendo in pienezza ciò per cui si è chiamati ogni giorno.

Conosciamolo un poco di più… Nasce nel 1991, impegnato tra scuola, amici e l’informatica (un vero genio!). Abilissimo nell’utilizzo del computer, al montaggio di video e nella creazioni di siti web, tanto che, nonostante la sua giovane età, è convinto che il web possa essere un “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”. Muore nel 2006 a causa di una leucemia fulminante, ma di lui non ci si dimentica. E se da oggi possiamo chiamarlo il Beato Carlo Acutis, è grazie al miracolo avvenuto in Brasile che riguarda un bambino, oggi adolescente, affetto da una grave malattia al pancreas, destinato a morire secondo i medici.

La preghiera a Carlo ha compiuto il miracolo: la malattia degenerativa è scomparsa. Un miracolo avvenuto dall’altra parte del mondo, insomma questo 10 ottobre 2020 rimarrà scritto nella storia di tutti i Paesi!

Carlo Acutis, una vita che ha lasciato il segno, una storia che attraversa le nostre storie, un vero esempio di strada percorribile, o meglio, come forse direbbe lui, non una strada, ma “un’autostrada”.

Anna Sironi

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